Story: Ogni Nuffledetta domenica

Alle nostre spalle, attorno al Conquest Stadium di Modena, le tifoserie continuano a cantare cori ubriachi, a lanciare pietre contro le carrozze delle squadre che se ne vanno. I manager, delle squadre premiate al Torneo, ovvero i “quattro”, si osservano in cagnesco mentre sistemo pergamene e inchiostri per l’intervista. Intervista che è finanziata dalla buonissima OrcoCola, non dimentichiamolo!

La giornata è stata esaltante. Le squadre si sono lanciate con fervore l’una contro l’altra, da quelle più blasonate a quelle più amatoriali, in cerca di gloria o semplicemente di sfogo dopo mesi e mesi di inattività sportiva dovuta alla Corona di Nurgle. Il pubblico è andato in visibilio, anche per via dell’incredibile quantità di Star Player scesi in campo per un’iniziativa benefica lanciata dagli sponsor: raccogliere migliaia di monete d’oro per finanziare la Casa dei Campioni Ritirati. Non badate alla dicerie che girano! Non è assolutamente vero che gli sponsor abbiano usato quei soldi per le vacanze assieme a tutto lo staff e alle ragazze Bloodweiser

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Protagoniste, e protagonisti

A tal proposito, un grandissimo applauso alle due ragazze Bloodweiser che l’organizzazione del Torneo ha chiamato ad assistere arbitri e giocatori: la bionda Elfa, e l’Amazzone mora hanno scavato solchi profondissimi nei cuori di tutti i coach presenti al Modena Stadium. E ricordate: Bloodwaiser: «e nessun dolore sarà abbastanza per fermarvi! Oggi, anche con Malto di Naggaroth, l’unico coltivato nel sangue!» 

Di fronte a me, Alessius Von Saintkopf, Necromanager del Lokomotiv Waldenhof, premiata come Miglior Stile delle Divise del Torneo, avvolto nella sua variopinta tunica di pelle (umana) e raffinate sete nere, sorseggia un bicchiere di antico Rosso di Sylvania. Alla sua destra, nei suoi sudici cenci, il manager dei Topi Amichevoli, Miga Pentegakerhoro, sgranocchia furtivo qualcosa di indefinito e osserva nervosamente gli altri convitati: il terzo posto della sua squadra e il premio per aver causato il maggior numero di infortuni fatali del Torneo, fa sospettare che quel qualcosa fra le sue mani possa appartenere a uno sfortunato ex-membro di una delle altre due squadre. Gli sguardi che gli lancia Luucash Principhatusssh e il ritmico allargarsi del collare spinoso e variopinto attorno alle squame del collo, lasciano pensare che il manager del team primo classificato (i famosi Coffin Dancers, dall’umida Lustria) condivida lo stesso sospetto. Sorella Mattea Deigola, sorseggia un Bloody Mary e mi osserva invece serafica da sotto il velo: la sua squadra di Sorelle-Amazzoni, The Roxy Horror Picture Show, ha portato a casa un secondo posto che permetterà di aggiungere una nuova statua di Nuffle, di purissimo argento, al loro Tempio-Palestra.

Mi schiarisco la voce e inizio l’intervista.

Il Sauro

Mi rivolgo a Luucash Principhatusssh. 

D: «Luucash, i tuoi campioni lustriani sono stati i migliori… Primo posto, a quattordici punti: sei mete nette in positivo e sei giocatori mandati in infermeria in più. A cosa dobbiamo questo successo?»

La lingua scatta fulminea a cogliere al volo un grasso coleottero pigro e ronzante. Sgranocchia, e inizia con la sua voce sibilante a parlare.

R: «Faccio il coach dal lontano 2001… ma qui a Modena ho portato i miei novelli campioni, i lizzzardman: squadra molto sssolida e veloce... e con l'ausssilio di una Ssstar, del calibro di Zolcath the Zoat, è andato tutto sssecondo quanto le ssstelle avevano predetto. Un muro difensssivo invalicabile da zero Touch Down subiti, e in attacco tutta la potenza dei Sssauri e la mobilità degli agili Ssscinchi, che vanno a meta praticamente quando vogliono. La ssscelta del team è ssstata dettata proprio per i suoi punti di forza. In più, il mio stile di gioco, molto cauto e "classsico", sssi adattava perfettamente tipo di sssquadra.»

D: «Luucash, dopo tutti questi anni… cosa ancora fa fremere il tuo freddo sangue?»

R: «Credo che la cosssa più bella del Bloodbowl, a parte la parte puramente essstetica, sssia il fatto di esssere un gioco molto più equilibrato di altri, in cui la parte tattica conta molto più del dado… per ultimo credo che la Community italiana sssia davvero ssspettacolare in tutte le sssue forme e contribuisssca a rendere meraviglioso il gioco e a non far passare la voglia di giocare alle persssone che ne fanno parte.»

D: «Quale è stato il migliore della tua squadra?»

R: «Zolcath the Zoat è stato proprio LA Ssstar, ripagando appieno il cosssto del suo ingaggio. Prima di tutto, picchiando come il famoso fabbro nanico, poi, utilizzando la sssua coda prensile ha impedito la fuga ai migliori giocatori avversari. Infine, per la meta ssspettacolare che ha realizzato nel primo match, dopo aver pressso una palla vagante al "6" e averla portata in meta con classse (forssse era un’altra parola con la C, ma non ricordo quale).»

D: «Luucash, la partita che ti ha entusiasmato maggiormente?»

R: «Sssicuramente la partita finale: è ssstata la più complicata, sssia sssulla carta che per l'avversario affrontato. Sssapere che i Dark Elf con uno Ssstar Player in grado di addormentare un giocatore avversssario, e minacciare il tuo portatore di palla, ogni sssingolo turno ha reso tutto il match incerto fino alla fine. E ssson dovuto ssstare sssempre molto attento agli ssschieramenti...»

L’Amazzone più pia

D: «Sorella Mattea Deigola… Le Pie Sorelle della The Roxy Horror Picture Show hanno mancato d’un soffio la prima posizione, penalizzate per un gioco troppo pulito.»

La Pia Manager dell’Ordine delle Allenatrici Sadiche arrossisce alla frecciatina, alla macchia sul suo onore: neppure un espulsa nella sua squadra. Scorre fra le dita un rosario di denti di giocatori avversari per qualche minuto, prima di parlare di nuovo.

R: «Ho deciso di guidare qui a Modena le Roxy per via dell’obbligo della Coppa di includere nel Team una delle Star. Dato il mio amore per certe pratiche comuni che l’Ordine delle Allenatrici Sadiche e il Culto di Khaine hanno, ho deciso di accogliere nel mio team la prestigiosa Roxanna Darknail. Che è stata il perno attorno a cui ho scelto le mie consorelle giocatrici.»

D: «E ha pagato, questa scelta?»

R: «Assolutamente si. Roxanna lotta, segna, soffre, ma inevitabilmente condiziona sempre e comunque le scelte dell’avversario durante ogni partita. Fondamentale!»

D: «La partita più memorabile?»

R: «La prima: dopo tanti mesi di inattività, e di autoflagellazione, sfogare l’afflato mistico sul campo contro i compatrioti di Roxanna è stato liberatorio!»

Il Re dei Topi

D: «Miga, parlaci della tua esperienza.»

Il manager apre una scatoletta di bronzo, ossidata, che emette una luce verde e malata, prende un pizzico di polvere e la sniffa rapidamente. Rabbrividisce e inizia a parlare.

R: «Si-si, cosa-Orco. I Topi Amichevoli vincono-vincono il terzo posto, e massacrano le cose-giocatori, si-si, più di tutti, e portano a casa il Max Spleenripper's Gut Wrencher. Il Grande Warlock Yena mi ha consegnato la squadra, si-si. Ma per arrivare sul podio, ho dovuto sfruttare tutta la mia astuzia, si-si. Servivano punti-bonus, quindi velocità (per segnare in pochi turni facilmente), forza (per far danni), ed essere in grado di difendere bene per non subire “td”. E siccome doveva essere inclusi degli Star Player, ho chiesto al Grande Ratto Cornuto che si presentassero Kreek Rustgouger e Glart Smashrip Jr.»

D: «Miga, cosa rende il Bloodbowl così affascinante per il tuo cuore Skaven? Ne avete uno, giusto?»

R: «La cosa più bella di è anche la sua cosa più brutta: l'imprevedibilità, si-si. Qualunque piano tu faccia, potresti fallire una schivata al 2+ con Dodge al tuo ottavo turno, proprio sulla meta-meta, per segnare. A differenza di altri sport, è molto difficile creare una disparità tra le due squadre tale che la partita sia "conclusa" prima del fischio finale. Ovvio che le cose possono cambiare nelle partite di Lega, con differenze di Team Value grandi, con inducement, con giocatori di livello diametralmente opposto o con squadre fatte per giocare contro (cose-Amazzoni contro cose-Nani), ma in generale la partita non è davvero finita fino all'ultimo secondo.»

D: «Parliamo dei giocatori: il o i migliori della tua squadra?»

R: «Direi che i due Star Player, Glart e Kreek, ma anche il Rattorco con Juggernaut e il Blitzer con Mighty Blow: hanno contribuito molto per farmi prendere il Max Spleenripper's Gut Wrencher. Con loro quattro in campo, e l'avversario invece ridotto a otto, è decisamente più facile vincere...”»

D: «Anche per te, la partita più memorabile?»

R: «La prima, contro gli Halfling: lo chef, Deeproot e Karla, contro i miei topi, si-si. Il Caldo afoso e l'enorme quantità di Mighty Blow in campo, ci ha fatto schierare in sette al secondo tempo. Il mio avversario era super-solare, anche se stava perdendo, e la sua missione di riuscire a segnare con il famoso Deeproot mi ha fatto scoppiare dalle risate».

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Necro-fashion

D: «Il tuo turno, Alessius: raccontaci.»

Alessius Von Saintkopf appoggia il bicchiere. Le orbite morte mi fissano. La mano ossuta sposta un drappo di preziosa seta estaliana. Una voce sottile come rantolo di morte inizia a raccontare.

R: «Confesso di non aver gestito che un incontro coi miei Lokomotiv Waldenhof prima del Torneo. Ho guardato Amilcare e Lucifero, i miei due Licantropi, e le loro logore divise, e ho deciso che avrei rimesso a nuovo la squadra e lasciato tutti senza fiato. Se non sul campo, esanimi, allora con la bellezza delle mie divise. Fondamentalmente è stata una scelta di cuore. Che devo avere da qualche parte, nel mio filatterio….

Lo schema di colori usato per le divise è ispiratissimo ai Champions of Death, i Poster Boy Undead che tutti conoscono. Dal mio canto ho disegnato fiamme più vistose, e usato le lumeggiature più estreme, più fluo, per smorzare i toni scuri delle armature. In linea di massima: il lavoro più grande sulla squadra sono state le assunzioni (leggi: modifiche e le conversioni) per creare staff e giocatori più originali possibile. Certamente la parte più faticosa è stata abbinare gli incarnati putrescenti e le interiora con fiamme e numeri. Ma alla fine, ognuno dei miei giocatori ha dimostrato di avere un suo tocco personale, e lo schema inconsueto dei miei colori di squadra, hanno sicuramente colpito.» 

D: «Quale è il tuo segreto, come fashion-manager?»

R: «Voglio essere il migliore, sullo stile. Quindi, maniche e pelle rimboccata, e tanto impegno.»

La saggezza dei Maestri

D: «Volete dare un consiglio ai neo-manager?»

R: Luucash sibila allegro. «Per i neofiti? Sssappiano che le Lucertole sssono molto competitive, ma in Torneo. In Lega diventano molto forti una volta che hanno un po’ di Ssskill: diciamo, nella ssseconda parte (ai play off, per intenderci), oppure sicuramente protagonisti nella loro ssseconda ssstagione… Le lucertole mature danno il meglio.»

Sorella Mattea Deigola non ha dubbi, e in preda a estasi mistica, rovescia gli occhi e tartaglia frasi incoerenti.

R: «Don't try this at home!… Roxanna è fortissima nelle situazioni rotte che si creano nell’arco della partita… garantisce alle Amazzoni il movimento che altrimenti non avrebbero… migliora sia la fase di attacco… (anche con la OTTD)… che quella di pressing…»

Miga Pentegakerhoro si stringe nelle spalle ossute.

R: «Siamo fragili, si-si, quindi è bene proteggere i giocatori importanti con le linee, soprattutto i Gutter Runner che sono i realizzatori della squadra. Fare meta in un turno è abbastanza facile, quindi si può sfruttare quello come "arma segreta", ed è bene sfruttare l'enorme velocità della squadra per cambiare gioco se serve. Schierare tanti giocatori è obbligatorio, e fare falli pure se la squadra avversaria è fragile come la nostra (o ha un pezzo chiave a terra, si-si).»

Alessius Von Saintkopf si alza, scricchiolando.

R: «Partire da una squadra che ama dal punto di vista estetico, sarà più semplice vestirla al meglio. Dopodiché entra in ballo la scelta di uno schema di colori ispirato… fiamme, linee e scacchi sono relativamente semplici da dipingere, ma l’impatto visivo è garantito. Osate! E con l’esperienza tutto diventerà più semplice. Poi abbiamo la scelta del tema delle basette: un classico campo erboso è indubbiamente bello, ma così noiosamente inflazionato. L’ultimo consiglio, è fare i numeri disegnati a pennello: le decal fanno il loro lavoro, ma un bel numero a mano è un valore aggiunto!»

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Il ConquestFest

D: «Parliamo del ConquestFest. Come vi è sembrato questo torneo? Cosa avete amato, od odiato, di questa giornata?»

R: Luucash: «il Torneo mi è piaciuto molto, sia come location, e soprattutto per il clima rilassato. L’unica pecca? Le tempistiche un pelino troppo dilazionate.»

Sorella Mattea Deigola si riprende.

R: «Ho gradito la location, il pranzo, la compagnia e la birra fresca. Ma gli Dei maledicono la scelta di usare le Carte. Suggerisco anzi per il prossimo avvenimento di utilizzare un metodo di punteggio che garantisca di non aver davanti in classifica giocatori con meno vittorie; una maggior distanza fra i campi e soprattutto un inflessibile, severissimo (come si fa nel nostro Ordine!) rispetto dei tempi.»

L’uomo-ratto commenta furtivo.

R: «Mi aspettavo un torneo molto "birra e salsicce", ma sono stato piacevolmente sorpreso di aver trovato molti giocatori forti. Nonostante mi abbiano portato al podio, penso che "le missioni secondarie" per fare punti da torneo siano una cosa da rivedere: sono troppo importanti per non considerarle, vincolando la scelta di cosa usare. Forse come tiebreaker sarebbero stati migliori. Il campo col doppio scatter sbagliato mi ha confuso non poco, e le partite da tre ore hanno allungato tantissimo i tempi, ma in generale direi che è stata una bellissima esperienza.»

Mi alzo e stringo la mano a tutti e quattro.

«Grazie. E ricordate tutti: Red Bullcentaur ti mette le ali!»

Mi guardano e scuotono la testa.